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    Come un fiore: storia del mio incontro con Sandra Sabatini

    30 Novembre 2017 • Serena

    Nell’estate del 2008 – pochi mesi dopo la nascita della mia prima bimba – ho passato diverse settimane in Puglia dai miei genitori. In quei giorni mi capitò di leggere un articolo su Yoga Journal che si intitolava “Lezioni di Libertà”.

    L’insegnamento di Vanda Scaravelli

    Due intere pagine della rivista, dense di fotografie, dedicate alla vita di Vanda Scaravelli e alla sua visione dello yoga – così riassunta dall’articolo riproponendo le parole di un’intervista: “Lo yoga è salute, è comprensione, è creazione, è soprattutto amore. Quando sei aperto, l’amore viene. E’ solo quando sei sulla difensiva e impaurito che chiudi le porte. Quando sei aperto puoi comunicare con la persona che ti è vicina, con la natura, con il mondo e diventi tutt’uno con qualsiasi cosa ti circondi”.

    Sono rimasta folgorata, come succede quando ci si trova di fronte a qualcosa che il pensiero non ha mai considerato in precedenza. Lo yoga interpretato come un movimento di apertura al mondo piuttosto che come un distacco dalle cose del mondo!

    Vanda-Scaravelli-Standing-Backbend
    Vanda Scaravelli – Backbend

    Risvegliare l’intelligenza del corpo

    Quelle parole mi avevano evocato l’immagine di un seme che alberga sopito nel centro dell’essere in attesa di essere risvegliato attraverso una pratica gentile e attenta, per poter infine sbocciare come un fiore nel corpo attraverso il respiro, fino a manifestare la sua grazia e bellezza nella relazione con l’altro, nel mondo.

    Una suggestione che ha continuato a risuonare dentro di me negli anni successivi. Fino a che non ho sentito il chiaro bisogno di cercare un’insegnante, in Italia, che fosse stata allieva di Vanda Scaravelli.

    Ho visitato alcuni siti web e quando ho aperto la pagina del sito di Sandra Sabatini ho saputo che la mia ricerca era finita.

    Uno yoga gentile

    Nella sua home page ho letto: “It is very beautiful to follow what the body loves – the body loves gentleness” (E’ meraviglioso seguire ciò che il corpo desidera: il corpo desidera gentilezza).

    Ecco! Un riconoscimento dentro di me, la certezza di aver trovato un messaggio a lungo atteso.

    Ho continuato a seguire questo delicato filo interiore e mi sono iscritta al primo seminario con Sandra, a Campiglia Marittima (curiosamente: lo stesso luogo in cui avevo vissuto per tre mesi durante uno stage, al termine di un corso di specializzazione all’università).

    Mi sentivo emozionata per l’incontro e ho voluto prepararmi leggendo il libro “Like a Flower”, diario interiore in cui Sandra racconta i suoi anni di pratica con Vanda Scaravelli.

    Sandra Sabatini, Like A Flower
    Sandra Sabatini, Like A Flower

    Like a flower. Come un fiore

    Le prime pagine mi hanno commosso. Si racconta con estrema delicatezza l’incontro con Vanda Scaravelli.

    Già praticante e insegnante di yoga, Sandra dopo la nascita dei suoi figli aveva fatto esperienza diretta di come lo yoga e il respiro fossero stati un grande sostegno, ma anche una fonte di incredibili scoperte: l’incontro con l’intelligenza che abita il corpo, la possibilità di connettersi a questa energia gentile, mettendosi in ascolto attento del suo movimento, per poterla lasciare libera di agire nel corpo.

    Sandra condivise con Vanda Scaravelli questa sua scoperta, insieme al desiderio profondo di tornare in contatto con questa innata intelligenza del corpo. Vanda le rispose con un invito: da allora si incontrarono ogni settimana a casa sua e, per anni fino alla sua scomparsa, divenne la sua insegnante, condividendo la sua visione unica dello yoga.

    Nel suo “Like a Flower”, Sandra Sabatini ripercorre l’essenza di questo insegnamento proponendo per ogni per ogni capitolo una suggestione di pratica, come vissuta durante i suoi incontri con Vanda: La prima lezione, Lentamente, In piedi, L’onda, Scintille, Quel sorriso, Come un fiore, Il tocco, Tra terra e cielo, Lezioni straordinarie, Le posizioni dello yoga, Un inno alla libertà, Il respiro, La casa del tesoro, Un tempo infinito, L’ascolto.

    Distillati di un insegnamento prezioso, dispensati fino a comporre – come in un dipinto – il delicato paesaggio delle profonde trasformazioni interiori vissute da Sandra Sabatini in quegli anni di pratica.

    L’insegnamento dello yoga come trasmissione

    Quando alla conclusione del libro Sandra torna al ricordo di quegli anni scrive:

    “Ciò che mi è diventato chiaro è che le parole di Vanda racchiudevano un universo intero e che ciò che lei stava condividendo era la sua preziosa esperienza di vita. Il compito per tutti coloro che avevano studiato con lei, e desiderato trasmettere ciò che avevano imparato, era di decifrare questi suoi messaggi essenziali, affinché potessero essere vissuti e sperimentati pienamente. Sembrava vitale riuscire a trovare le parole in grado di descrivere l’infinita serie di eventi interiori e incoraggiare la curiosità, tenendo costantemente vivo il senso di ascolto durante una lezione”.

    Dopo aver letto il suo libro ho infine conosciuto Sandra: la sua calorosa accoglienza, il suo luminoso sorriso, mi hanno introdotta alla pratica.

    La canzone del corpo

    La scelta di un linguaggio musicale e poetico è l’aspetto che più mi ha colpito del suo modo di insegnare.

    Durante l’intero seminario, la voce di Sandra si è fatta strada, sessione dopo sessione, come una musica gentile, prendendo la mente per mano per condurla sul filo di una narrazione poetica, accordando l’attenzione al ritmo del respiro fino a condurla nel centro dell’essere.

    Il corpo rispondeva alle richieste gentili della sua guida, alleggerendosi strato dopo strato, fino a raggiungere un reale, profondo, stato di riposo. Il corpo, tornato ad essere libero e sensibile, si è fatto vasto spazio in cui contemplare e seguire la danza del respiro.

    Le asana erano la naturale espressione, la manifestazione di questa intelligenza di vita.

    Senza sforzo. Senza forza. Senza tecnica.

    Che liberazione!

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