• Storie, Yoga

    “Yoga” di Emmanuel Carrère

    8 Gennaio 2022 • Eleonore

    Ho finito di leggere “Yoga” di Emmanuel Carrère qualche giorno fa, mi ha accompagnato per un mese e come per tutti i libri che ho amato, adesso mi dispiace un po’ che non sia più lì ad aspettarmi e farmi compagnia.
    Per chi non conoscesse il libro o l’autore: non si tratta di un saggio sullo yoga ma di un romanzo, autobiografico, che parla di yoga in un senso molto ampio del termine e non parla solo di yoga.
    Il libro è molto interessante, anche se non tutte le parti sono all’altezza delle prime due, “Il recinto” e “1825 giorni”, in cui l’autore parla più esplicitamente di yoga e soprattutto di meditazione, attraverso la sua esperienza diretta. Bella, e molto tosta, anche la terza parte “Storia della mia pazzia”, sulla sua degenza in un ospedale psichiatrico.
    Ma non starò qui a fare nessuna recensione del libro, anche per non togliervi il piacere di leggerlo. Voglio piuttosto soffermarmi su un particolare che mi è piaciuto molto: le diverse definizioni di meditazione che l’autore dissemina tra le pagine e che ricopio qui sotto, tutte insieme. Ognuno può forse trovare, o dare, la sua.

    La meditazione è stare seduto, in silenzio, immobile.

    La meditazione è tutto quello che accade dentro di noi quando stiamo seduti, in silenzio, immobili.

    La meditazione è far nascere dentro di noi un testimone che osserva il turbine dei nostri pensieri senza lasciarsene travolgere.

    La meditazione è vedere le cose come sono.

    La meditazione è distaccarsi dalla propria identità.

    La meditazione è scoprire che siamo altro da ciò che dice in continuazione: Io! Io! Io!

    La meditazione è scoprire che siamo altro dal nostro ego.

    La meditazione è una tecnica per intaccare l’ego.

    La meditazione è immergersi e stabilirsi in ciò che la vita ha di irritante.

    La meditazione è non giudicare.

    La meditazione è fare attenzione.

    La meditazione è osservare i punti di contatto tra sé e l’altro da sé.

    La meditazione è l’arresto delle fluttuazioni mentali.

    La meditazione è osservare quelle fluttuazioni mentali che chiamiamo “vritti” per calmarle e alla fine metterle a tacere.

    La meditazione è essere al corrente dell’esistenza altrui.

    La meditazione è calarsi dentro di sé e scavare tunnel, costruire dighe, aprire nuove vie di circolazione e far nascere qualcosa e tornare a rivedere il cielo.

    La meditazione è trovare dentro di sé una zona segreta e irradiante, dove stare bene.

    La meditazione è essere al proprio posto in qualsiasi posto.

    La meditazione è essere coscienti di tutto, per tutto il tempo (questa definizione è di Krishnamurti).

    La meditazione è accettare tutto quello che viene.

    La meditazione è smetterla di raccontarsi storie.

    La meditazione è lasciar perdere, non aspettarsi più niente, smettere di cercare di fare alcunché.

    La meditazione è vivere nel qui e ora.

    La meditazione è pisciare quando si piscia e cacare quando si caca.

    La meditazione è non aggiungere niente.

    APPROFONDIMENTI:
    qui trovate una bella intervista a Emmanuel Carrère
    – per chi ha letto il libro: 5’30” https://www.youtube.com/watch?v=JlpLsk6lo1k

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